Narcisi e manipolatori in chat.
“Mi chiamo Claudia, 50 anni,
sono un’insegnante,
divorziata da poco,
madre di 3 figli adolescenti,
ho una casa, un mutuo,
due genitori di cui occuparmi,
un cane e un criceto
e sono una
DIPENDENTE AFFETTIVA!”
Identità rubata e tentativo di estorsione
Prefazione
Scrivere una prefazione è una cosa seria e impegnativa. Quando mi viene chiesto, penso sempre cosa sarebbe meglio dire di più appropriato per il testo da commentare o per l’autore che lo ha scritto, e poi regolarmente “vado di pancia”, mi faccio cioè guidare dalle emozioni che la lettura mi ha procurato. Perché è questo che deve fare un libro: regalarti delle emozioni, e il libro di Roberta Galimberti lo fa. Eccome!
Il testo si legge tutto d’un fiato e accompagna il lettore direttamente dentro la vita di una dipendente affettiva che si trova alle prese con una truffa sentimentale.
Conosco da molti anni la dottoressa Roberta Galimberti. La stimo come collega, seria e preparata, e la apprezzo come amica con tutta la sua carica vitale e il sorriso aperto e comunicativo. Non l’avevo ancora conosciuta sotto le vesti di scrittrice.
Attraverso le parole di Claudia, nome fittizio di una sua paziente, la dottoressa Galimberti, riesce a comunicare perfettamente al lettore la confusione mentale, il gasligthing, in cui cadono le vittime quando incontrano dei manipolatori di professione. E, particolare non insignificante, riesce a farlo mantenendo una nota di umorismo e di autoironia che rendono questo racconto fruibile con leggerezza.
Insieme alla dottoressa Galimberti ci occupiamo da anni di quella che può essere definita ormai una piaga sociale: la Struttura Narcisistica di Personalità. Il dolore, lo strazio dell’anima, la distruzione di intere esistenze, la negazione di diritti fondamentali quali il rispetto e l’amore che l’incontro con questi tipi di individui comporta per le vittime, richiede un intervento psicoterapeutico mirato da parte di psicologi competenti in materia e molta, molta comprensione.
La violenza psicologica non è facilmente riconoscibile e in questo testo la dottoressa Galimberti ne affronta un aspetto quale la truffa sentimentale operata tramite i social.
Le emozioni di Claudia, così mirabilmente rese sulla carta dalla scrittrice, ci accompagnano in un vortice di dubbi, ansia, paura, sospetto, speranza, delusione, felicità e disperazione che potrebbero appartenere a ognuno di noi. La conoscenza, la consapevolezza dell’esistenza di simili “trappole sentimentali”, diviene allora uno dei tanti strumenti indispensabili per prevenire o riconoscere simili situazioni.
Il libro, con la sua minuziosa descrizione dei pensieri di una dipendente affettiva alle prese con una truffa sentimentale, diviene anche fondamentale strumento per chi, parente o amico, ha a che fare con persone normali, come Claudia, che si sono lasciate ingannare. La comprensione e il non giudizio infatti, sono indispensabili per ricucire le ferite che, simili situazioni, lasciano nell’anima delle vittime.
Dunque questo piccolo testo diviene manuale di istruzioni sia per le vittime che per chi ha a che fare con loro, ma al contempo fornisce anche indicazioni preziose per chi frequenta assiduamente i social e le chat di incontri.
Tutti possiamo cadere nella trappola!
Roberta Sava
Introduzione
Questo racconto nasce grazie a un’esperienza dolorosa di una delle mie pazienti: la ringrazio sentitamente, perché mi ha permesso di condividerla trasformando il suo dolore in un monito e un apprendimento per me e per chi si avvicina al mondo insidioso del web che cela tentativi, e non solo, di abusi di ogni genere. L’intento è quello di poter far capire dall’interno del turbinio sentimentale cosa accade alla mente e ai sensi di chi viene rapito in questo vortice emotivo.
Queste sono dinamiche con cui mi confronto ogni giorno con pazienti complementari che si trovano o si sono trovati in un legame tossico di dipendenza psicologica che include crisi d’astinenza e comporta bisogno continuo di contatto con la persona da cui si dipende, che ha caratteristiche sovrapponibili a tutte le forme che noi conosciamo: droga, fumo, alcool, ludopatia…
In nome del nutrimento affettivo richiesto si rinuncia a se stessi in toto: principi base di rispetto di sé e morali. Ci si ritrova in balia dell’altro e ci si depersonalizza in nome dell’amore, del riconoscimento affettivo e dell’apprezzamento di cui si ha bisogno.
La storia è stata riletta in un’ottica anche ironica, che ritengo sia una grande risorsa per superare quello che può ferire di più.
Per far entrare più autenticamente i lettori nella storia, immedesimandosi in questa triste esperienza, alla fine del libro sono state riportate fedelmente parti della chat originale: l’inglese non sarà perfetto, né la traduzione italiana con Google traduttore sarà corretta, perché realmente scritta dai protagonisti.
Roberta Galimberti